i racconti brevi  
 
  Venezia 03/05/2024 11:54 (UTC)
   
 

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Forse ho preparato la sveglia troppo presto. Sono appena le 4,30, va beh che devo andare e chi mi attende una giornata piena e che dovro' cercare piu' cose possibili cercando di non fare giri a vuoto.Certo che alle 4,30 dopo la serata di ieri a ingurgitare birra seduti davanti al portico della Corte a parlare di tutto traendone nessuna conclusione,potevo anche ritardare questo suono cosi' fastidioso che mi ricorda i tempi di quando andavo al Tecnico.
Beh,oramai è fatta uno scatto e in piedi!Io e la mia mania di programmare al minuto.C'è un po' di foschia fuori,per forza siamo ai primi di settembre e immaginarsi ,è gia' il preludio di quello che ci attende........mesi e mesi di nebbia,ma stavolta la frego,scappo.
Meno male che il caffe' d'orzo è gia' pronto ,una scaldata e via,non ho tempo.Se non altro ci sara' poca gente in strada.La prima sigaretta e via col 127 fino a Verona.Lungo la strada i soliti camion carichi di animali destinati a una brutta fine,i camion della nettezza urbana i furgoni dei giornali che
vanno alle edicole.Si vedono nelle campagne le luci dei trattori che arano,segno di un'estate oramai finita e preludio di una nuova triste stagione , l'autunno .Non mi è mai piaciuto l'autunno fin da bambino;voleva dire inizio della scuola,fine delle vacanze e adesso con piu' anni e la 127,nebbia ,poca possibilita' di muoversi,di uscire dal quel nostro piccolo paese.....la Macondo della bassa padana. Che puoi fare da noi in campagna ? Per muoverti una macchina ti serve .Non abbiamo tram,bus,non abbiamo  niente nel paese,per muoverci ci dobbiamo sempre spostare;da quando ho la 127 sono diventato indipendente,non devo sempre aggregarmi agli altri per andare ,andare anche se non vuoi o in posti che non ti tirano....l'importante era scappare.Verona è vicina ,ci sono piu'
auto in giro,nelle citta'è tutto un'altro mondo ,la vita c'è sempre giorno e notte e a me piace la notte.Anche da solo di notte giro in auto per i paesi,sfioro le citta',vedo e a me piace vedere cosa fanno gli altri nelle citta'di notte,esiste un popolo diverso con le sue regole e suoi peccati,provo nell'oscurita'un senso di onnipotenza,non so, come potessi decidere il giusto o lo sbagliato delle cose.Sono arrivato in stazione,il primo buco per parcheggiare è il mio.
Solo qualche pendolare che va verso l'entrata,di studenti in giro nemmeno l'ombra,d'altronde chi vuoi che ci sia in giro alle 5,30.Mi faccio un caffe'.Nel bar 3 persone,2 ferrovieri e un ragazzo che probabilmente avra' vagato nel paraggi alla ricerca di eroina.Sta seduto con gli occhi chiusi,chissa'se i suoi pensieri gli parlano del giorno che sta nascendo.E adesso il biglietto del treno .Fra 10 minuti la partenza,faccio in tempo per comprarmi le sigarette,ne ho poche.Le sigarette al viaggiatore non devono mancare,è come se al pescatore mancassero le esche,come se il contadino non avesse il foraggio per gli animali nella stalla. Non vado mai in treno.Il viaggio in treno è come fosse un'avventura per me,dovessi spostarmi anche di pochi chilometri mi ricorda quei lunghi viaggi
dell'Orient Express,della Transiberiana....chi incontrero' nel tragitto,chi ci sara' com me nello scompartimento?Qualche spia?Gente che fugge dalle persecuzioni?
Mi sa' che sto pensando cazzate,ho ancora sonno.Se provo a chiudere gli occhi per un po'saro' piu' pronto per il resto della giornata. Sono gia'a Padova,ho dormito un po',non mi sono accorto della fermata a Vicenza.Nello scopartimento prima vuoto c'è un'altra persona,non ho sentito quando è entrata. Non so sembra un prete in abiti civili,ma non vedo se ha il colletto bianco.Legge un giornale locale;o è un prete o un bancario.Non sono distanti come categorie di persone ,hanno in mano le 2 cose che la gente crede ,la fede e il denaro , e fanno di tutto portare verso le loro lobby una sola cosa ,il denaro. In stazione a Mestre è pieno di gente.Sono le 7,30,studenti pendolari,militari è tutto un viavai.Guardo fuori dal finestrino come non avessi mai visto una
stazione,come mi fossi risvegliato da un lungo sonno,dopo secoli ....gente vestita in modo diverso,che parla in modo diverso che si sfiora e non si guarda.E'la mia ultima fermata fra poco saro' a Venezia la mia meta.Venezia S.Lucia la stazione d'arrivo o di partenza di una nuova vita?E'ancora presto ,devo andare a Ca Foscari per vedere se riesco a iscrivermi all'Universita' in Lingue Orientali.Ci vado a piedi ho tempo.Venezia non mi piace,non mi è mai piaciuta,è tutta
cosi' uguale ,con quegli angoli con ammucchiate cassette e sacchi della spazzatura e quell'odore forte d'acqua marcia.Vuoi mettere i canali irrigui del mio paese?L'acqua è trasparente, fresca,sembra che esista la sorgente li' dietro quelle piante!Da bambino ci facevo il bagno con gli amici, quei canali erano il nostro mare,si aspettava l'estate per tuffarci dai ponti,lo farei ancora!Ho dovuto scegliere Venezia. Qui c'è una delle 2 Facolta' di Lingue Orientali che ci sono in Italia,l'altra è a Napoli, si' a Napoli neanche morto....gente grassa che sta davanti alle porte ad aspettare.Venezia è ricorrente nella mia famiglia.
Il papa' si era iscritto a Lettere ,fece un solo esame e poi' parti'per la guerra,volontario in Africa e quando ritorno'non ebbe piu'la volonta' di continuare dopo 7 anni di ideali.
Lo zio Otello fece in tempo a laurearsi in Medicina prima di partire anche lui per la guerra:Grecia con l'aviazione. L'altro zio Nevio non arrivò a Venezia, si fermò prima , ando' a Ferrara, seguì il corso del Po',pero' anche per lui il destino militare di quegli anni.Io ho scelto Venezia per comodità, non tanto per la citta' che non mi piace,non per dire "studio a Venezia",la mia scelta è lo scopo:Lingue orientali.Non so se il mio studio mi porterà a realizzare i miei desideri di viaggiare ,di parlare con gente tanto diversa da me,ma intanto sara' la strada per fuggire da una realta'sempre uguale.Si' sicuramente i miei sogni saranno la notte piu' avventurosi in paesi lontani!Eccomi arrivato a Ca foscari ,una porta scrostata con una insegna che si nota appena,meno male
che la cartina che mi porto dietro mi è stata d'aiuto.Era nella libreria in casa e da chissa' quanto nessuno l'apriva.E' la mia impressione ma qui la gente ti guarda come per dire"quello viene dalla campagna","ma chi è?",devo non farci caso, soppratutto non badare agli altri ragazzi che sembrano gia' dei tuttologhi, con le loro camicie fuori e quei foulard cosi' distanti dal resto ll'abbigliamento.Io sono cosi',non mi importa piu' di tanto nel vestirmi,pero' mi sono specchiato nell'attesa del mio turno e ho detto "fanculo".L'impiegato se non altro è stato gentile,mi ha spiegato bene per la documentazione che mi servira', gli ho detto che venerdi' fra 1 settimana esatta saro' li' con tutto,visto che c'è ancora tempo.Ho fatto piu' presto del previsto,se mi sbrigo e riesco a
districarmi tra queste calli o come cazzo si chiamano arrivo in stazione e prendo il primo treno per il ritorno.E' un labirinto per me questa citta', sono abituato a grandi spazi, a strade che non finiscono,no a continui muri dietro agli angoli.Uno sguardo alla cartina e uno all'orologio e capisco che non riusciro' all'impresa del primo treno.Rallento il passo ,me la prendero' con calma e poi ho fame.Certo se per 3000 un panino e una coca sono pochi?Venezia mi ha dato il benvenuto!Con questi soldi ci festeggio una sera nel paese !Un'altra sigaretta,certo ne ho fumate un bel po' da stamattina!C'è una ragazza che canta qui dietro l'angolo,vado a vedere. E'una bella voce,è giovane,canta una canzone popolare in veneziano.Non capisco tutte le parole,pero' è bella,sembra una poesia.Non riesco a vedere chi canta,viene da una porta verde,sembra un magazzino di qualcosa. C'è un forte odore di vernice,su un tavolo barattoli di colori da cui si capisce che sono di diversa tonalita'.E' un negozio di maschere e vedo una ragazza che avrà sui 18 anni che con pennellino è intenta a colorare una faccia di maschera.E' intenta nel suo lavoro,colora cio' sembra un volto di un animale,non la classica mascherina veneziana,deve essere un negozio storico
particolare. Finalmente alza gli occhi ,sorride,si sara' accorta che ero li'fermo come uno stoccafisso a guardarla.Gli dico il più idiota dei"ciao"che ricordi e lei mi risponde ,a dir la verità non ho capito cosa,ma il suo tono è gentile.Devo fare qualcosa;entro e le dico che voglio una maschera?E che me ne farei?Poi capirebbe che è solo una scusa. Resto li' a guardare come un idiota senza dire niente,lei ogni tanto alza gli occhi e sorride. non ho le parole, perché? Di solito sono ciarliero,spigliato,la sua voce la dolcezza del suo sorriso mi ha frenato.Le dico ancora ciao,alza lo sguardo e ricambia con quel suo sorriso che mi ha così sorpreso,forse si aspettava le dicessi qualcosa,che ne so',una battuta o magari semplicemente la strada, così per incominciare un discorso.Mi allontano con il passo di colui che ha fatto la figura del come diciamo noi Mantova "cucu'"e vado verso S.Lucia.Il treno è gia' sul binario,sono rimasto a guardare quella ragazza diverso tempo si vede, chissà cosa avra'pensato di me? Siamo partiti per il ritorno ,il treno corre,ho aperto i finestrini è ancora caldo,
accendo un'altra sigaretta,non si puo' fumare su questo vagone,e chi se ne importa. L'aria entra nello scompartimento e muove le tendine è bello,fumo e sento il vento,la mia mente corre su quella voce e quel sorriso di ragazza,sulle sue mani che dipingevano una maschera. Ho deciso venerdì prossimo quando ritorno le parlo e le chiedo qualcosa ,se vuole fare la pausa con me,le offriro' una bibita,le chiedero'se mi aiuterà a districarmi in quella citta',sono sicuro che accetterà.Il paesaggio dal finestrino sta cambiando,la vegetazione è piu' varia,si incominciano a sentire gli odori della mia campagna.Ripenso pero' sempre a questo incontro,che strano Venezia non mi piaceva e ci vorrei ritornare subito.Intanto domani è sabato poi domenica tutti al lago con gli amici per fuggire,dimenticare....................
 
 
 
  sogni,storie e realta'........
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  misura solo il tempo...non le emozioni
  io...
Voglio che la mia vita assomigli ad un libro usato...stropicciato, consunto, sottolineato, strappato, con le orecchie su tante pagine.
Non voglio ritrovarmi con un volume nuovo di zecca alla fine.
  impossibile?
ma come si fa' a spiegare a una persona che in un sorriso puo' trovare anche la risposta di tutta una vita?
  per te.....
tatuero' il tuo corpo...ali stilizzate sulle scapole per ricordarti che sei un angelo...disegni arabeschi per identificare la tua schiena..spirali che sovrastono il seno per arrivare al capezzolo ,il punto piu' sensibile..ma sara' tutto hennè..nessun segno permanente,solo io devo sapere..gli altri devono meritarseli
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