…i cigni ,sprezzanti,dal lago mi stanno guardando;ci sono solo io oggi in questa domenica di fine agosto.Il sole combatte per prevalere con oscure nubi.Il vento nel suo soffiare, quando è nel vincere dei caldi raggi è un piacere dolce,come un bacio di una dama rincorsa nei giardini del re; quando mi spettina negli attimi di oscurita’,piccoli crepuscoli di morte,ti fa’ rabbrividire,accapponare la pelle,come un prigioniero in qualche segreta al capire della sua pena. A chi tocchera’ domani,chi sara’ il prossimo?Nel ritorno verso casa vado lentamente,come volessi osservare per un ultima volta questo lacustre paesaggio.La gente che incontro ne sembra indifferente,come non voler rilevare le emozioni o passioni,sembrano tutti timorosi di qualcosa,del loro futuro, e se cerchi di incrociarne lo sguardo volgono il viso nella direzione opposta.E’ gia’ sera quando riapro la porta di casa e le luci all’interno mi accolgono ,sempre fioche e stasera mi sembrano ancora piu’ sottili,piccoli o grandi sogni che si stanno spegnendo.Questi ultimi anni sono stati come una battaglia,un alternarsi continuo di amori e adii ,gioie e lutti.Non saprei se considerarli positivi o assegnarne un segno contrario.Ho amato tanto,avro’ forse ricevuto non al pari del desiderio,ma ho amato.Ho riscoperto le piccole emozioni,ho riavuto vere carezze,vere parole.Ho sofferto tanto.Ho perso le persone della famiglia,da allora forse sono piu’ maturato,diventato “consapevole”.Incombenze che non avrei mai voluto avere,io che volevo solo sognare…ed io che combatto con un oscuro male;per me questo è l’ultima delle mie ansie,mi manca la presenza fisica delle persone che per tanti anni mi hanno circondato;adesso il ricordo delle loro voci è lontano,ormai sussurri che rare volte si fa’ piu’ presente,come folate di vento…solo che non c’è sempre vento quando sei solo.Forse questi sono i migliori anni della nostra vita,dove hai tutto di “forte”,dalle emozioni alle tristezze,dagli amori ai sogni,cosi’ vicini che ti sembrano reali. Adesso che mi sono abbandonato a Morfeo i cigni si sono allontanati dalla riva ,vanno al largo,quasi si confondono con lo spumeggiare delle onde,vanno sempre piu’ lontano,stanno scomparendo alla mia vista,non vedo piu’ il loro balletto,non capisco da qui se sono ancora indifferenti o se mi guardano in attesa di un mio segno e cenno…vorrei che mi fossero amici in questa notte.Domani devo riprendere a combattere contro parole e giudizi. Vedo un gabbiano saltellare sugli scogli,con il becco cerca negli anfratti di roccia,mi sembra di sentirne il ticchettio…mi sveglio..Non è un rumore proveniente dal buio del sonno, è un vero rumore,reale,è il battere contro la mia porta.Mi alzo nel buio barcollando,urto i mobili ,li’ da sempre,ma questo scombinare notturno mi ha sorpreso,spaventato.Scendo la scala,arrivo al portone e apro,sono loro!Non dicono niente,sanno che ho capito.Devo prepararmi,devo essere il piu’ presentabile possibile all’appuntamento.Cerco di ricordarmi tutto,di non dimenticare quello che veramente è importante adesso,altro che piccoli oggetti carichi di ricordi.Sono davanti a loro.Sono loro i nuovi padroni.Non vogliono sapere niente di me,come veramente sono ,che cosa penso,che lingua parla il mio cuore…a me non importa, sarebbe inutile e non capirebbero ugualmente.Mi sembrano piu’ tracotanti di come mi avevano detto ,sono seduti coi loro ghigni mentre ridono delle paure degli altri,sono sporchi fuori,sporchi nell’anima.Hanno ora quel potere che non ho mai avuto e voluto.Io ho solo cercato di essere un uomo,un uomo che pensa e parla col suo istinto,col suo cuore.La loro decisione è stata rapida.Adesso mi portano nella piazza per provare la mia di paura.Quel gabbiano è ancora con me,mi segue e guarda,non sono solo.Fra poco una fredda lama fara’cadere la mia testa nel cesto e una pozza di sangue colorera’ i cubetti di porfido.Uccideranno un altro nobile,io che forse spero nobile nelle mie convinzioni,sentimenti,uno che si ricorda di innaffiare il balcone dei ricordi.La macchina sta alzando quella lama gia’sporca di altro sangue,avranno la mia testa,non avranno la mia anima.Il gabbiano è salito sul tetto di quella casa e mi sta aspettando,fra poco voleremo assieme di nuovo verso il lago . PARIGI 21 GIUGNO 1790
Voglio che la mia vita assomigli ad un libro usato...stropicciato, consunto, sottolineato, strappato, con le orecchie su tante pagine.
Non voglio ritrovarmi con un volume nuovo di zecca alla fine.
impossibile?
ma come si fa' a spiegare a una persona che in un sorriso puo' trovare anche la risposta di tutta una vita?
per te.....
tatuero' il tuo corpo...ali stilizzate sulle scapole per ricordarti che sei un angelo...disegni arabeschi per identificare la tua schiena..spirali che sovrastono il seno per arrivare al capezzolo ,il punto piu' sensibile..ma sara' tutto hennè..nessun segno permanente,solo io devo sapere..gli altri devono meritarseli
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