….ecco in questa foto sono vestito con i calzoncini corti,la giacchettina nera della scuola con cucite sulla
spalletta due righe bianche,il cappello da militare alcune taglie piu’ grande,in mano un legno a mò di bastone di comando , il piede destro sopra le pietre che delimitano l’aia.In quest’altra immagine gioco con le anatre prima che quella grossa mi rincorresse starnazzando e tentando di beccarmi.Un altra foto.
Sono io che gioco con i soldatini,sotto il vecchio fienile.Ho fatto una fortezza inespugnabile tra le pietre mancanti del muro ;quel vecchio muro fatto di pietre e terra,con il salnitro che me lo faceva sembrare una montagna imbiancata qua’ e la’. E questa! E’ verso sera,è estate ,tardo agosto forse,mi incammino verso la strada dell’ “argine”,fra poco arrivero’ ai binari della ferrovia,li attraversero’per arrivare al canale per fare il bagno,al mio fianco Rocky,il mio pastore tedesco che mi ha sempre fatto da guardiano,da protettore,14 anni
da fedele amico.Mi ha sempre seguito,rassicurato…….
perfino quando andavo in chiesa la domenica mattina
mi accompagnava ,entrava con me e si coricava sotto
i banchi,non muovendosi ,quasi sapendo del sacro posto.E quest’ultima.Il giorno degli esami di licenza elementare,la maestra Valentina che mi accarezza e che mi saluta quasi piangendo….il suo “ilianino” va’ alle medie.E’ sempre cosi’;quando mi corico sotto i pioppi ,vicino al ponte, al canale della mia vita,che i ricordi prendono forza.Di queste immagini ,di una infanzia che fu’,ricordo tutto,le parole,gli odori ,le stesse emozioni sembrano ritornare vive,vere.Mi basta
chiudere per un’attimo gli occhi per ricordare queste fotografie.Fotografie che rinascono con colori sempre vivi ,non ingrigite dal tempo.Sara’ il vento che muove le fronde dei pioppi,quel “non silenzio” della natura che ti circonda,che fa’ da amplificatore dei tuoi ricordi.In quei minuti che assopisci il tuo presente,
ricompare sempre un qualcosa del tuo passato.Mi è bastato sentire l’odore dell’erba,lo sgretolare un pezzo di terra con le mani per far rinascere la mia infanzia,la mia gioventu’.Emozioni che, ogni volta
che mi fermo in questo angolo della mia terra,sono sempre nuove ,fotografie appena scattate dal passato.
Sarebbe difficile per me classificarle per importanza
o elencarle a comando,sono sempre diverse ,sono sempre e solo emozioni. A volte ripenso come lo zio
abbia fatto condensare in una pagina di foglio protocollo i ricordi di una vita….90anni in una pagina,in una pagina c’era tutto ,quello che era ,quello che gli altri si ricorderanno di lui,una sorta di testamento spirituale di una vita spesa per la scuola,per gli amori,per la famiglia.90anni di volti di scolari,90anni di guerra , di donne ,tutto in poche righe.
Se dovessi materializzare con la scrittura cio’ che ho vissuto fino ad adesso,i ricordi, le mie”fotografie,”mi farebbero perdere sicuramente;se per pochi ricordi d’infanzia ho speso gia’ tante righe ,chissa’ dove arriverei annotando sul quaderno della vita oltre al
passato i miei sogni. I miei sogni sono la mia vita parallela,le aspirazioni e i desideri ,le emozioni che gia’ sapevi irrealizzabili che avresti voluto vivere,sia da bambino,ragazzo e anche adesso da uomo.Col passare degli anni sono cambiati,dal sognare il goal nello stadio pieno che ti osanna,ad adesso che brami
un’amore di una notte.Sembrano distanti fra loro,ma li
uniscono comunque due cose soprattutto:la fantasia e quel non so’ che di adolescenziale che sempre mi accompagna.Forse non sono ancora cresciuto ,chissa’.
In fondo poi non me ne importa piu’ di tanto il non esserlo,forse non sognerei ancora,sarei spento come tanti che conosco ,come tanti che non “vivono”.Sara’in
fondo la mia pigrizia nel non riportare nero su bianco i miei pensieri che quando mi assorto il tutto ricompare,
come era,come reale .Qualcuno ha scritto che “l’immagine rovina l’immaginazione”quel non so chi
forse ha ragione,descrivendo un’emozione non sarei
mai capace di farla provare agli altri come io veramente la sento,la sminurerei,forse non sarebbe veramente quella,un’immagine sfalsata di un sentimento,di un ricordo che in fondo è tuo e basta.
E’ il momento di andare.Mi alzo e mi pulisco dall’erba che mi ha profumato di ricordi,il vento fa danzare i piumini dei pioppi prima che questi cadano nel canale e che la corrente se li porti via.Prima devo andare a dare uno sguardo dal parapetto del ponte,alla mia destra c’è ancora il papa’ a poche decine di metri che sulla riva ,è seminascosto dall’erba sta’ pescando,a lui è vicino kim il mio bastardino che guarda verso di me muovendo la coda,un’ultimo flash dal mio passato che ritorna.